Orologi Solari
Direzionali
Questa definizione,
cognata dall’amm.
Girolamo Fantoni,
pilastr o
portante della
Gnomonica
Italiana, identifica gli
orologi solari
dotati di
gnomone polare. Sono orologi solari che
hanno uno
gnomone orientato come l’asse
di rotazione terrestre. Riferirsi a
detti orologi con la giusta definizione è assai importante poiché
può essere causa di equivoco il fatto che tra gli orologi con
stilo polare
esiste la possibilità che anche il
quadrante
sia orientato in direzione denominata polare. La precisione delle
definizioni sono pratica utile per raggruppare inequivocabilmente i
diversi tipi di
orologi solari
sebbene comunemente accettata l’indistinta definizione degli
orologi solari
con il termine generico di
meridiane.
Uno
gnomone polare,
orientato come l’asse
terrestre, garantisce la proiezione
dell’ombra sempre nella stessa direzione quando il
Sole
ha il medesimo
angolo orario
ossia
alla stessa
ora vera. Questa interessante
caratteristica permette di tracciare
orologi solari
con lin ee
orarie che per tutto l’arco dell’anno
saranno, con qualunque
declinazione
di Sole,
raggiunte dall’ombra alla stessa ora. Al
Polo Nord
il
Sole
si muove sulle
orbite apparenti
che girano attorno all’asse
terrestre e ad uno
gnomone
verticale che abbia identico asse. L’orbita
apparente del
Sole
muove con
velocità angolare che copre
costantemente 15° in un’ore ossia 360° in 24
ore. Pur cambiando la
declinazione
durante l’anno, il Sole,
alla stessa ora ha lo stesso
angolo orario
e
pertanto in un piano contenente l’asse
della Terra e che taglia il piano
orizzontale con una
retta.
Questi Piani che partono dalla base dello
gnomone
ruotano ogni ora di 15° e rappresentano, per un orologio
tracciato al
Polo, le
linee orarie.
Il Sole
al
Polo
ha praticamente altezza costante durante tutta la giornata e
pertanto nessuna delle
linee orarie
può rappresentare il
mezzogiorno
e quindi le ore sono indistinguibili una dall’altra. La semplicità
di tracciatura illustrata viene però ancora mantenuta se spostiamo
l’orologio
dal
Polo
a latitudini
diverse avendo cura di mantenere il
quadrante
parallelo al
piano equatoriale e lo
gnomone
diretto allo stesso modo dell’asse
terrestre. Anche se ci allontaniamo
dall’asse
terrestre, data la grande distanza del
Sole,
potremmo sempre considerare l’orologio come se fosse posizionato al
centro della Terra. Se operiamo un corretto posizionamento il
nostro orologio sarà inclinato rispetto al piano orizzontale
dell’osservatore e, nell’Emisfero
Boreale, il
quadrante
forma un angolo verso Nord corrispondente alla
colatitudine.
Il quadrante
dell’orologio, traslato dal
Polo
alla
latitudine dell’osservatore, formerà
con il piano orizzontale un angolo di
90°-w
e nell’Emisfero Boreale
risulterà sollevato verso
Nord.
Il prolungame nto
dello
gnomone
fino a toccare il piano dell’orizzonte forma con lo stesso un angolo
corrispondente alla
latitudine
w.
Lo gnomone
orientato diretto come l’asse
terrestre proietta un’ombra che
cambia direzione di 15° ogni ora in quanto le
orbite apparenti
del Sole
sono centrate con l’asse
Terrestre e per l’irrilevanza della
distanza dal centro della Terra rispetto la distanza del
Sole
si possono immaginare le stesse
come adagiate su una sfera che ha centro sull’apice dello gnomone.
Bisogna precisare che nell’Emisfero Boreale il
Sole
proietta ombra sul
quadrante
solamente con
declinazione Solare positiva
cioè in
Primavera e in
Estate,
viceversa l’orologio funzionerà con
declinazioni
negative sul retro, il
quadrante inferiore,
prolungando lo
gnomone
sul lato opposto. Questo tipo di
orologio solare
viene denominato equinoziale
per il fatto che funzione alternativamente sei mesi per faccia e ha
la caratteristica, purché orientato correttamente, di avere le
linee orarie
distanti tra loro di 15° indipendentemente dalla
latitudine
di collocazione.
Gli orologi
equinoziali
hanno un quadrante estremamente semplice e possono avere un
orientamento qualunque
pur mantenendo quelle caratteristiche derivanti dallo sfruttamento
di uno
gnomone polare.

I piani contenenti
lo gnomone tagliano le orbite apparenti
d el
Sole
in punti con lo stesso
angolo orario
ossia alla stessa
ora vera.
Tutto il fascio dei piani è tagliato perpendicolarmente all’asse
dello
gnomone dal
quadrante
equinoziale
mentre un
quadrante con
orientamento qualunque taglia i piani generando delle rette quali
intersezioni. Quindi anche un
quadrante con
orientamento qualunque conserva la caratteristica di avere per
linee orarie
delle rette e che, alla stessa ora qualunque sia la declinazione,
l’ombra ha sempre la medesima direzione. Da quest’ultima
caratteristica questa categoria di
orologi solari
prende il nome di
orologi direzionali.
Lo
gnomone polare
garantisce questa condizione mentre invece uno
gnomone verticale
ad una
latitudine
qualunque proietterebbe ombre co n
direzioni diverse alla stessa ora al mutare giorno per giorno della
declinazione
del Sole.
I raggi del
Sole
a differenti
declinazioni,
alla stessa ora, sono tutti contenuti in un piano che contiene anche
lo
gnomone polare
e pertanto proiettano l’ombra sull’intersezione con un piano e cioè
su una retta, che rappresenta una
linea oraria
del
quadrante,
valida per tutto l’anno.
Un
quadrante
orientato in un modo qualunque taglia i
piani orari
generando per intersezione delle rette non più equidistanti 15°
l’una dall’altra. In questo
quadrante
lo gnomone
non è più ad esso perpendicolare formando invece un angolo
dipendente sia dal- l’orientamento che dal lato del
quadrante
considerato.
Analizziamo
meglio questi concetti osservando l’immagine che rappresenta un
cilindro estruso costituito da 24 spicchi alternativamente
diversamente colorati.
I
piani orari
corrispondono alle separazioni di due spicchi contigui pertanto va
immagi-nato che il cilindro sia estruso con al centro lo
gnomone.
Tagliando il
cilindro perpendico-larmente all’asse con un
quadrante,
in questo caso
equinoziale,
diamo origine ad una sezione i cu i
spicchi sono tra loro identici e misurano 15° di ampiezza.
Se invece
tagliamo il cilindro estruso con un piano qualsiasi genereremo una
sezione ellittica il cui
asse maggiore
forma, con l’asse del cilindro, un angolo che rappresenta
l’incli-nazione del piano di taglio.
In questo
caso, la sezione ricavata, mostra in modo evidente che gli spicchi
colorati hanno ampiezze differenti ossia più ampie attorno all’asse
minore rispetto quelle attorno all’asse
maggiore.

Più si
incrementa l’inclinazione del piano di taglio ossia diminuendo l’a ngolo
tra l’asse polare
e l’asse
maggiore più si evidenzia la
differenza di ampiezza degli spicchi colorati. Stessa cosa accade
negli orologi
solari in quanto maggiore è
l’inclinazione del
quadrante
rispetto a quello
equinoziale
tanto più si differenzieranno gli angoli degli spicchi le cui linee
di separazione rappresentano le
linee orarie
dell’orologio.
Come osservabile dalle figure il cilindro
colorato utilizzato evidenzia bene gli effetti dell’orienta-mento
dei quadranti
rendendo chiaramente comprensibili le informa-zioni basi-lari degli
orologi
direzionali, la
sustilare
e l’elevazione.
La sustilare
rappresenta l’asse maggiore
della sezione ellittica indicando la
direzione attorno alla quale si stringono le
linee orarie.
L’angolo formato dalla direzione
sustilare
e lo gnomone
ossia l’asse polare
corrisponde alla
elevazione
che è la misura dell’inclinazione del taglio che fornisce un
parametro per la valutazione degli angoli delle
linee orarie
attorno alla
sustilare. |