Ore Antiche Nel sistema denominato a ore antiche il giorno viene suddiviso in 24 ore uguali di cui 12 ore notturne e 12 ore diurne. In questo sistema, poiché la durata del giorno luce è diverso da quello notturno ed è variabile durante l’anno, le ore diurne sono diverse da quelle notturne e pertanto le ore sono diseguali. Solamente negli equinozi, due volte l’anno, le ore sono fra loro uguali (italiche, babilonesi e moderne) e coincidenti anche per durata a qualsivoglia latitudine. Naturalmente tale fenomeno si attenua quanto più ci si avvicina all’equatore dove le 12 ore dell’arco diurno coincide con le 12 ore dell’arco notturno mantenendosi uguali e di durata costante durante l’intero anno. La durata d’ora antica diurna si esprime in funzione del semiarco diurno a : Durata delle ore antiche hantica = Ore antiche Tmoderne = T alba + T antica Pur non essendo le ore antiche delle rette ma delle curve non coniche, per latitudini non troppo elevate come quelle italiane si possono approssimare a delle rette. Le linee dello 0, delle 6 e delle 12 sono rette coincidenti rispettivamente con la semiretta dell’orizzonte a Est, con il mezzogiorno vero locale, e ancora con la semiretta dell’orizzonte a Ovest. Le linee orarie antiche transitano sulla equinoziale negli stessi punti delle linee orarie moderne ma con numerazione scala di 6 in quanto agli equinozi la durata dell’arco diurno è pari a 12 e conseguentemente la durata dell’ora antica risulta identica alle ore uguali. Per il tracciamento delle linee orarie antiche risulta necessario l’utilizzo della formula per trovare, oltre all’equinoziale, un secondo punto di transito, intersezione tra una curva di declinazione e una linea oraria moderna. Per gli orologi verticali dove l’orizzonte corrisponde alla ore 6 e 12 lo stesso incrocia la linea verticale nel piede dell’ortostilo che corrisponde alle ore 6. Questo punto è accettabile, con sufficiente approssimazione, quale punto di convergenza delle linee orarie antiche. |